Smaltimento Amianto
L'amianto o asbesto è un minerale presente in natura costituito da silicati a struttura cristallina e fibrosa. La bassa conducibilità termica e l'elevata resistenza agli agenti chimici ed alla trazione, sono alla base dell'elevato potere isolante e coibentante dell'amianto. Questi fattori hanno agevolato l'enorme diffusione che ha avuto questo materiale negli anni passati.
L’eternit è un materiale costituito da un miscuglio di cemento con amianto e, dopo aver accertato che le fibre di amianto sono altamente cancerogene, la produzione è stata vietata in Italia dal 1992, mentre il suo utilizzo in edilizia è continuato fino al 1994.
La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. La pericolosità dei materiali contenenti amianto, dipende dall'eventuale rilascio di fibre nell'ambiente; l'inalazione delle fibre stesse provoca malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma).
Il rischio aumenta con l'aumentare della friabilità del materiale contenente amianto. I materiali friabili, come soffitti spruzzati a scopo antincendio, anticondensa o fonoassorbente, o il materiale spruzzato su travi, tubazioni e caldaie, possono liberare le fibre spontaneamente, ad esempio a causa di infiltrazioni di acqua, correnti d'aria, vibrazioni dei materiali che lo contengono.
I materiali ancora compatti o poco friabili, quali i pannelli o tramezzi isolanti, coperture costituite da lastre piane o ondulate (tipo Eternit), canne fumarie, alcuni pavimenti in linoleum e cassoni idrici, possono liberare le fibre di amianto sole se danneggiati, resi pulverolenti facendo uso di attrezzi quali: trapani, smerigliatrici, lime ecc.
La rimozione dell'amianto è il procedimento più diffuso perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell'edificio. E' un'operazione delicata che solo ditte specializzate possono eseguire senza pericolo per la salute pubblica e dei lavoratori. In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso in linea con la normativa vigente. Ma l'amianto può anche essere conservato in loco.
Se la spesa di rimozione viene ritenuta eccessiva o se non sussistono le premesse per una rimozione, la legge consente anche l'isolamento (o incapsulamento) dell'amianto. In pratica le lastre di cemento-amianto usate per le coperture vengono ricoperte di una vernice che tende ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto e costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta, rendendo così inoffensivo il materiale.
L'ultima alternativa è il confinamento: consiste nell'installazione di una barriera che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio, in sostanza si crea un rivestimento che ricopre fedelmente tutti gli elementi in amianto. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento. Rispetto all'incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti.
VMV ENERGIE ti proporrà la migliore soluzione d'intervento a seconda del tipo di amianto e della sua collocazione in modo da evitare qualsiasi tipo di contaminazione.
L’eternit è un materiale costituito da un miscuglio di cemento con amianto e, dopo aver accertato che le fibre di amianto sono altamente cancerogene, la produzione è stata vietata in Italia dal 1992, mentre il suo utilizzo in edilizia è continuato fino al 1994.
La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. La pericolosità dei materiali contenenti amianto, dipende dall'eventuale rilascio di fibre nell'ambiente; l'inalazione delle fibre stesse provoca malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma).
Il rischio aumenta con l'aumentare della friabilità del materiale contenente amianto. I materiali friabili, come soffitti spruzzati a scopo antincendio, anticondensa o fonoassorbente, o il materiale spruzzato su travi, tubazioni e caldaie, possono liberare le fibre spontaneamente, ad esempio a causa di infiltrazioni di acqua, correnti d'aria, vibrazioni dei materiali che lo contengono.
I materiali ancora compatti o poco friabili, quali i pannelli o tramezzi isolanti, coperture costituite da lastre piane o ondulate (tipo Eternit), canne fumarie, alcuni pavimenti in linoleum e cassoni idrici, possono liberare le fibre di amianto sole se danneggiati, resi pulverolenti facendo uso di attrezzi quali: trapani, smerigliatrici, lime ecc.
La rimozione dell'amianto è il procedimento più diffuso perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell'edificio. E' un'operazione delicata che solo ditte specializzate possono eseguire senza pericolo per la salute pubblica e dei lavoratori. In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso in linea con la normativa vigente. Ma l'amianto può anche essere conservato in loco.
Se la spesa di rimozione viene ritenuta eccessiva o se non sussistono le premesse per una rimozione, la legge consente anche l'isolamento (o incapsulamento) dell'amianto. In pratica le lastre di cemento-amianto usate per le coperture vengono ricoperte di una vernice che tende ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto e costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta, rendendo così inoffensivo il materiale.
L'ultima alternativa è il confinamento: consiste nell'installazione di una barriera che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio, in sostanza si crea un rivestimento che ricopre fedelmente tutti gli elementi in amianto. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento. Rispetto all'incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti.
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